mercoledì 12 ottobre 2011

Il Cimitero di Praga

La parola recensione deriva dal verbo latino "rĕcensēre" (rĕcensĕo, rĕcenses, recensui, recensum, rĕcensēre) e significa esaminare, passare in rassegna, riflettere.

"Riflettere", questo è il verbo che più si addice al "Cimitero di Praga" di Umberto Eco. Puoi fermarti a farlo solo alla fine però, dopo aver letto 27 capitoli per un totale di 515 pagine e, soprattutto, le "Inutili precisazioni erudite" finali. Ecco, nel momento in cui chiudi il libro, inizi a riflettere e a chiederti "ma se fosse tutto vero? se la storia non fosse che un complotto massonico antisemita?".

Il capitano Simonini non è che un personaggio fittizio, il centro ipotetico di una ragnatela tessuta su dati storici, ed è esattamente questo che, a mio avviso, le precisazioni finali dell'autore vogliono comunicare al lettore.
Attraverso il diario di Simonini/Dalla Piccola si attraversa tutta la storia risorgimentale, tutto il clima dei tumulti e delle rivoluzioni del secondo Ottocento tra il Piemonte e la Francia,eventi che si scoprono basati tutti su di una serie di complotti ispirati dalla fantasia e dai romanzi d'appendice tipici dell'epoca.
A mio avviso Umberto Eco è stato magistrale nell'intessere questa tela fantastica nella storia, quella con la S maiuscola; tuttavia, suppongo che per chi non studi storia i collegamenti potrebbero risultare difficili, dando una scarsa scorrevolezza alla lettura.

Personalmente mi sono divertita a immaginare questo signorotto anonimo nel suo retrobottega che con il suo lavoro di "notaio" in realtà genera gli avvenimenti salienti della storia italiana e francese dal 1848 al 1898 e lo ignora quasi per tutta la vita, fin quando non decide di scendere in campo in prima persona...

Ho letto che alcuni storici hanno denunciato Umberto Eco di aver denigrato la razza ebraica con questo suo libro ed è divertente perchè gli storici, meglio di chiunque altro, dovrebbero sapere come le cose siano andate davvero, senza cedere ai prodotti della fantasia. Quella di Eco è un'ipotesi ben scritta che non mira ad incentivare l'odio antisemita; semmai dimostra come gli ebrei siano sempre stati considerati un capro espiatorio delle azioni pubbliche umane senza un reale motivo.

Nel complesso io consiglierei la lettura critica del Cimitero di Praga a tutti gli studiosi e gli appassionati di Storia per riflettere: se su un primo livello si avverte la sensazione che la storia sia tutto un complotto massonico in cui non sono mai avvenuti dei fatti concreti, in un secondo momento si capirà come ognuno di noi con la sua storia, o con le sue storie, costituisca la Storia: un complesso di azioni quotidiane, non necessariamente gesti eroici che, tuttavia, secondo il romanzo in analisi, toccano prima o poi a tutti... grandi o insignificanti che siano.

Come direbbe Francesco De Gregori :

La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.

Ecco dunque, ognuno di noi è un Capitano Simonini che si sdoppia nel presente per comprendersi, che lavorando per vivere in realtà tesse la sua parte di Storia, influenzando il mondo che lo circonda, dando vita a situazioni inedite e più o meno inusuali, la nostra memoria.

Cosa fa la noia...

Devo ammettere che per me non è affatto insolito trovarmi davanti una pagina telematica bianca e avere il desiderio di riempirla senza sapere da dove cominciare. Tutti i blog che ho provato a tenere non hanno avuto vita facile... c'è chi ama gli animali ma non sa prendersi cura di loro e chi adora scrivere e non sa tenersi un blog, capita!

Questa -potremmo chiamarla- voglia di rimettersi in gioco nasce essenzialmente da quella sensazione estenuante che è la noia e che mi ha resto effettivamente una "peste stanca".

In principio, dunque, era la noia, volgarmente chiamata caos. Iddio, annoiatosi della noia, creò la terra, il cielo, l'acqua, gli animali, le piante, Adamo ed Eva; i quali ultimi, annoiandosi a loro volta del paradiso, mangiarono il frutto proibito. Iddio si annoiò di loro e li cacciò dall'Eden. (A.Moravia)

Beh, ok, diciamo che non sono "Iddio", nè mai avrei la voglia di creare un mondo come quello in cui viviamo, mi accontento di vedere del nero riempire questa pagina bianca e sentirmi soddisfatta di me stessa.

Diciamocelo, un blog fa tanto film americano: una giovane ragazza piena di sogni che inizia a scrivere per caso (o noia) e si ritrova personaggio letterario dell'anno o addirittura del secolo (agli americani piacciono i colpi di scena!) Nah, spero non sia il mio caso, anzi questo blog resterà in silenzio come tutti gli altri, sarà semplicemente una mia palestra, una sorta di diario psicanalitico che mi faccia sentire uno Zeno Cosini mentre fuma la sua celeberrima "ultima sigaretta"... Direi che dipende solo da me! (Anche se ho gia in mente altri 1001 spunti per iniziare altri post...sarà positivo?)

Per ora chiudo qua, ho una lezione che mi attende.
(Cristoforo Colombo avrebbe chiuso più garbatamente vedendo la terra ferma mentre scriveva il suo diario di bordo!)
A me tutto è concesso perchè sono una peste e anche stanca.